Posts Tagged "elido fazi"

Io sono Keats

Io sono Keats

Fazi, come già accennato, si sente John Keats, poeta morto di tisi nel 1821, celebre per aver composto le odi all’urna greca e all’autunno, anche noto per le lettere appassionate scritte all’amata Fanny.

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Il Publisher e i suoi autori

Il Publisher e i suoi autori

 

Il Publisher è sempre stato molto amico dei suoi autori, fra cui Claudio Damiani, Salvatore Adamo, Michael Dobbs, Paul Beatty, Elizabeth Strout, Gore Vidal, Valentino Zeichen e molti, molti altri.

  

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Poesie nuziali

Poesie nuziali

Fedi, trucco, vestito, catering, nonché la location della festa (che da sola aveva previsto diversi sopralluoghi) tennero occupata la futura sposa per giorni, mentre Fazi contribuiva a quegli stessi preparativi con un apporto del tutto originale. A ogni decisione da prendere, cercava sempre una scusa per far saltare tutto: menù, scelta delle posate, fiori, tovaglie, ma anche solo l’accostamento dei colori per le stoviglie o il velo da sposa da unire o meno ai lillà nei porta vasi (per non parlare dei sottopiatti in argento) erano tutti ottimi pretesti, quasi occasioni da prendere al volo, per adirarsi oltremisura e mettere in discussione il matrimonio.

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La nonna Elodia

La nonna Elodia

Elodia credeva e basta, senza farsi troppe domande. Un’ortodossia robusta e totalizzante l’aveva caratterizzata fin da ragazza e sostenuta nel momento in cui, per una serie di circostanze sfortunate, aveva perso il marito e una figlia a distanza di pochissimi mesi. Nella primavera dei diciotto anni di Elido, fu la persona a lui più vicina, colei che gli insegnò a sopportare le disgrazie come fosse il cielo a mandarle, quello stesso cielo che, talvolta, può anche ricompensare con incredibili regali.

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I personaggi (in ordine di apparizione)

I personaggi (in ordine di apparizione)

I personaggi di Publisher sono, in ordine di apparizione:

 

Elido Fazi

“…  anticonformista e moderno con i jeans attillati e i capelli alle spalle, le conquiste allora non si contavano. Bastava che le prede entrassero nel pur modesto raggio d’azione della sua tela che le poverelle non potevano non capitolare all’istante, affascinate (almeno la prima sera) da quegli occhi di brace e quella personalità tutto pepe.” (dal capitolo Donna Letizia o Le estati a Quintodecimo)

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