“Publisher. L'età dell'oro”
in libreria
La rivoluzione geopolitico-alimentare di Valentino Zeichen
Uno dei personaggi principali di Publisher è Valentino Zeichen, poeta, scrittore, neo dandy, neo liberty, flaneur e… chi più ne ha più ne metta. Leggi i capitoli del romanzo dedicati a Valentino Zeichen: Gli amici del Publisher o Occhio al portafoglio! e La terza guerra mondiale...
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I commenti dei lettori
Dietro a ogni grande uomo c’è sempre una grande donna.
E, se il grande uomo in questione è uno stronzo geniale e un adorabile paraculo, la suddetta grande donna deve per forza essere dotata di una certa dose di pazienza e di una ben...
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Io sono Keats
Fazi, come già accennato, si sente John Keats, poeta morto di tisi nel 1821, celebre per aver composto le odi all’urna greca e all’autunno, anche noto per le lettere appassionate scritte all’amata Fanny. Niente di più diverso insomma, anche se per Elido, imprenditore...
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Sulla via del ritorno a Delhi, la vista di elefanti bardati a festa si era mescolata a quella dei numerosi ragazzini in mezzo alla carreggiata nonché degli uomini di fede sdraiati placidamente tra le macchine a intasare la superstrada. Scimmie, cani, mucche pascolavano sereni in mezzo al caos di quel traffico senza regole, senza criterio, senza senso, gonfio fino all’inverosimile e apparentemente privo di direzioni di marcia.
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Fedi, trucco, vestito, catering, nonché la location della festa (che da sola aveva previsto diversi sopralluoghi) tennero occupata la futura sposa per giorni, mentre Fazi contribuiva a quegli stessi preparativi con un apporto del tutto originale. A ogni decisione da prendere, cercava sempre una scusa per far saltare tutto: menù, scelta delle posate, fiori, tovaglie, ma anche solo l’accostamento dei colori per le stoviglie o il velo da sposa da unire o meno ai lillà nei porta vasi (per non parlare dei sottopiatti in argento) erano tutti ottimi pretesti, quasi occasioni da prendere al volo, per adirarsi oltremisura e mettere in discussione il matrimonio.
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Elodia credeva e basta, senza farsi troppe domande. Un’ortodossia robusta e totalizzante l’aveva caratterizzata fin da ragazza e sostenuta nel momento in cui, per una serie di circostanze sfortunate, aveva perso il marito e una figlia a distanza di pochissimi mesi. Nella primavera dei diciotto anni di Elido, fu la persona a lui più vicina, colei che gli insegnò a sopportare le disgrazie come fosse il cielo a mandarle, quello stesso cielo che, talvolta, può anche ricompensare con incredibili regali.
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Intanto si aspettava per la cinquina. Ed essendo lo Strega un viavai di telefonate per chiedere voti a destra e a manca, l’ufficio stampa, sull’onda dei risultati appena conseguiti (oltretutto da un editore indipendente), sondava a più non posso i votanti per cercare di sensibilizzare, dall’attrice alla vecchietta, i quattrocento Amici della Domenica. Uno di questi è lo stesso Elido, che la sera della votazione, già in macchina verso casa Bellonci, si accorge di aver dimenticato la scheda a casa.
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“L’Italia dei saloni del libro, degli eventi culturali, dei premi, popolata da un sottobosco di strepitosi (anche in senso etimologico) figuri. Un palio dei buffi da far invidia a quello di Palazzeschi”.
Giuseppe Leonelli
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