L’amico più caro

L’amico più caro

L’amico dei vecchi tempi era tornato. Dopo oltre quattro anni di silenzio – se si eccettua per i pochi, sporadici messaggi scambiati via mail o i raffinati biglietti d’auguri recapitati per posta – il bel russo era tornato, con un po’ d’esperienza in più ma la solita aria da ragazzino. Un buon accordo con il diavolo, probabilmente, era il motivo di tanta salute, come pure di una giovanissima e già a una prima occhiata bellissima fanciulla che si presentò insieme a lui al terzo piano di via xxx un tardo giovedì di mezzo autunno.

Non annunciare le visite se non con telefonate all’ultimo minuto era proprio dell’amico nonché caratteristica della popolazione cui apparteneva. Yuri, dal nome tipicamente caucasico quanto diffuso, spiccava per una raffinatezza nei modi più unica che rara, condita da una naturale eleganza in fatto di portamento, due componenti di civiltà che il Publisher metteva sempre al primo posto nella scala delle qualità imprescindibili (altrui).

 

 yuri